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Home > Trentino Alto Adige > Provincia di Bolzano > San Candido - Innichen

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San Candido si trova in una posizione particolarmente favorevole: al centro del Parco Naturale delle Dolomiti di Sesto, meta ideale per famiglie, circondata da imponenti vette alpine, profondi laghi palustri e bizzarri massicci dolomitici, le cui cime sono già da secoli oggetto di miti e leggende. Questo paesaggio unico offre sia in estate che in inverno moltissime possibilità di svago per grandi e piccini che, per quanto riguarda la varietà, non temono paragoni. Ancora oggi, al pari della ricca borghesia che scoprì la nostra terra all’inizio del ventesimo secolo, chiunque vi giunga viene soggiogato dal suo incredibile fascino. I nostri ospiti apprezzano sia il paesaggio montano, sia la sincera ospitalità che qui, una zona di confine tra nord e sud, vanta radici profonde e molto solide e si accompagna a quel tipico carattere allo stesso tempo energico e piacevole, che è proprio degli abitanti di San Candido.

San Candido (ted. Innichen) è un comune di 3.136 abitanti della Provincia Autonoma di Bolzano, nell'Alta Pusteria. La sua popolazione si è dichiarata in maggioranza di madrelingua tedesca.

Il toponimo è attestato come India, Inthinga, Intima nel 769 e deriva forse dal nome di persona latino Indius attraverso una forma *Intica. Il nome italiano San Candido è stato dato, accogliendo solo in parte il suggerimento di Ettore Tolomei, (che aveva proposto San Candido alla Drava) da quello del compatrono della collegiata dove al di sopra dell'altare c'è un grande crocifisso ligneo, accompagnato da due santi: San Candido e San Corbiniano. San Candido è situato al di là dello spartiacque alpino, poiché attraversato dal fiume Drava, immissario del Danubio. San Candido e la vicina Sesto sono quindi tra i pochi comuni italiani non facenti parte dell'Italia in senso geografico perché appartenenti al bacino idrografico del Danubio.

San Candido fu un monastero costruito dal vescovo di Frisinga per contrastare gli slavi, allora ancora pagani. Per secoli la dipendenza dal punto di vista ecclesiastico rimase alla diocesi di Frisinga, la più antica della Baviera. Gli antichi legami con Frisinga hanno portato nel 2007 a stabilire un gemellaggio tra le due località. Nella spartizione, nel 1918, del Tirolo fra Austria e Italia, San Candido sarebbe teoricamente dovuto rimanere all'Austria, ma, per ragioni militari, fu assegnato all'Italia e vi furono costruite due grandi caserme: la Cantore e la Druso. La presenza del confine nella frazione di Prato alla Drava determinò anche la presenza di una nutrita schiera di funzionari italiani: polizia di frontiera, ufficiali doganali, una stazione di Carabinieri, un Commissariato di Pubblica Sicurezza, una sezione della Guardia di Finanza e vario personale governativo. San Candido ha costituito per anni il capolinea della linea ferroviaria che risaliva da Fortezza, mentre i 6 kilometri di linea fino al confine, pur trovandosi in territorio italiano, erano gestiti dalle ferrovie austriache. Fino a che vi è stato un rigido controllo doganale, era caratteristica la presenza di treni-corridoio che univano Lienz, nel Tirolo Orientale, con Innsbruck, capoluogo del Tirolo.

Il successivo sviluppo è stato prevalentemente turistico: quello invernale legato alle piste di sci dei Baranci e del Monte Elmo e lo sci da fondo con piste per Sesto e Dobbiaco, e da lì a Cortina e a Monguelfo (val Cassies) e Valdaora (Anterselva). D'estate, oltre che come punto di partenza per escursioni ai Tre Scarperi o alle Tre Cime di Lavaredo, San Candido è diventata famosa per l'escursionismo in bicicletta, con la pista ciclabile per Lienz (Ciclabile Dobbiaco - Lienz) che ha una discesa di 600 metri di dislivello, accessibile ai più, senza alcun particolare sforzo. La presenza della linea ferroviaria permette il ritorno in treno. Inoltre è possibile discendere sempre in bici, ma in direzione opposta, la Val Pusteria, attraverso la Ciclabile della Pusteria.
Presso il paese di San Candido si trovano seriazioni rocciose profonde, costituite da filliadi quarzifere, conglomerati, basici, arenarie della Val Gardena e strati di Bellerophon. Da questi ultimi, nei boschi ai piedi della Rocca dei Baranci, a sud del paese, scaturiscono le sorgenti sulfuree e minerali dei Bagni di San Candido (ted. Wildbad Innichen). Sin dall'antichità i Bagni furono frequentati, appaiono per la prima volta in documenti del XVI secolo. Attorno ai Bagni, nel 1591 vi fu costruita una cappella a San Salvatore, ancora oggi consacrata. La cappella era collegata ad un eremo, che fu soppresso nel 1786 dall'Imperatore Giuseppe II. Nel 1856 il Dottor Johann Schreiber lì ingrandì. Successivamente sua figlia con il suo marito, il conte Beckers, accrebbero i Bagni fino a farli diventare un grande complesso alberghiero. Dopodiché i bagni divennero famosi, tanto che vi soggiornarono gli imperatori tedeschi Guglielmo e Federico e quello austriaco Carlo. Dopo che l'Alto Adige passo all'Italia, a seguito della Prima Guerra Mondiale, lo stabilimento andò in declino. Fu messo all'asta nel '30. Oggi è rimasta solo la struttura esterna dei Bagni, mentre l'interno del complesso si trova in pessimo stato. Le sorgenti in realtà sono 4, ognuna con un sapore diverso: una particolarmente sulfurea, ed una particolarmente ferrosa.


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Informazioni su San Candido - Innichen

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Appartamenti
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Camping
Attività

 

Lista degli hotel a San Candido - Innichen:


Hotel Dolce Vita Alpina Posthotel ****
via Sesto 1 San Candido (BZ)


Hotel Parkhotel Sole Paradiso
****
via Sesto 13 San Candido (BZ)


Hotel Brandl
***
via Mercato Vecchio 33 San Candido (BZ)


Hotel Rainer
***
via San Silvestro 13 San Candido (BZ)


Hotel Garni Letizia
***
via Firtaler 5 San Candido (BZ)


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